Bozzetto per scenografia. <span>Foto Pizzi Cannella</span>
Bozzetto per scenografia. Foto Pizzi Cannella
Eventi

Federico II e il "De Arte venandi cum avibus" in mostra a Castel del Monte

Un evento nei castelli di Castel del Monte, Bari e Trani. Le cerimonie di inaugurazione si terranno mercoledì 6 giugno, mercoledì 13 giugno e lunedì 18 giugno

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"Il potere dell'armonia. Federico II e il De Arte venandi cum avibus" è il titolo della mostra che si articolerà a Castel del Monte, nel Castello di Bari e nel Castello di Trani. La mostra, nata da un'idea di Lorenzo Zichichi e Tommaso Morciano, si articola in tre sedi ed è realizzata da "Il Cigno GG Edizioni" e "Novapulia", in collaborazione con l'Università degli Studi di Bologna "Alma Mater Studiorum" e il Centro Studi Normanno-Svevo.

«La figura di Federico II, mitica nella storia della Puglia - dichiara Mariastella Margozzi, direttrice del Polo Museale della Puglia - è il comune denominatore che lega i tre siti di Castel del Monte, Castello di Bari e Castello di Trani, tutti afferenti al Polo museale della Puglia. Questa mostra, con la sua tematica artistica e scientifica del trattato dell'arte venatoria, permette ai tre siti di fare sistema, rinnovando ad ogni tappa l'interesse per il contenitore, per il tema e per la cultura federiciana in Puglia». Un'iniziativa di straordinario spessore culturale che vuol far conoscere al grande pubblico l'opera di Federico II e la sua attualità.

De Arte venandi cum avibus

Il De Arte venandi cum avibus è un trattato di circa 600 pagine scritto dal più potente e illustre sovrano dell'Europa Occidentale del XIII secolo. Denota la grande attenzione per la cultura e il sapere da parte di Federico II e di tutta la sua corte. Il trattato non ha avuto la fortuna che meritava, in parte per la damnatio memoriae che colpì il casato svevo dopo l'aggressione angioina, in parte per la mole stessa del testo, che anticipava di secoli l'osservazione e lo studio del comportamento degli animali, rimanendo insuperato, per molti aspetti, fino a Konrad Lorenz (1903-1989), fondatore dell'etologia. Il visitatore potrà visionare la nuova edizione in italiano del Trattato federiciano. Ci si potrà immergere nella vita e nelle passioni di Federico II, usufruendo di un originale percorso iconografico che alterna miniature medievali a fotografie e dipinti, nell'ambito di un'esperienza accompagnata dalla musica.

Nell'iniziativa sono stati coinvolti, ognuno per l'eccellenza che rappresenta nel proprio campo, quattro personalità di primissimo piano. Il Maestro Riccardo Muti, originario dei luoghi dove si erge Castel del Monte, ha scelto le musiche per accompagnare il visitatore nella visione e nella lettura del Trattato. Ortensio Zecchino, presidente dell'Enciclopedia Fridericiana della Treccani, oltre ad aver svolto in questa mostra la duplice veste di consulente scientifico del percorso e di autore delle fotografie che attualizzano il Trattato, ha realizzato buona parte degli scatti proprio nei luoghi in cui Federico II era uso andare a caccia. Anna Laura Trombetti Budriesi, ordinaria di storia medievale all'Università di Bologna e massima specialista del Trattato, avendone curato l'edizione critica e la prima traduzione completa in italiano, ha realizzato l'apparato scientifico su cui si snoda la mostra (gli allestimenti e i prodotti multimediali sono progettati e realizzati dall'architetto Elena Giangiulio della "Syremont Spa", coadiuvata dalla direzione artistica de Il Cigno). Piero Pizzi Cannella, fondatore della Nuova Scuola Romana e uno dei maggiori esponenti dell'arte figurativa (si è appena conclusa la sua mostra nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo), ha dipinto le pagine del manoscritto e una monumentale scenografia (allestita a Castel del Monte), oltre ad esporre le "opere veggenti", ossia quelle tele che mantengono viva la tradizione federiciana anche nella pittura contemporanea.
La mostra si articola in tre tappe: Castel del Monte accoglierà il visitatore e lo proietterà nel Trattato federiciano privilegiando le pitture di Pizzi Cannella; a Bari sarà fruibile la straordinaria campagna fotografica condotta da Ortensio Zecchino, in buona parte nella Murgia e nel Tavoliere; Trani privilegerà la multimedialità, con i video che consentiranno di passare dalle pagine originali del Trattato alla traduzione e lettura delle pagine del Trattato. Saranno presentate anche le traduzioni del Trattato in arabo (per la prima volta in forma integrale) e in italiano.

Le cerimonie di inaugurazione si terranno mercoledì 6 giugno alle 19.00 a Castel del Monte, mercoledì 13 giugno al castello di Bari e lunedì 18 giugno in quello di Trani alle ore 17.30. Interverranno la direttrice del Polo Museale della Puglia, Mariastella Margozzi, la direttrice di Castel del Monte, Elena Saponaro, la direttrice dei castelli di Bari e di Trani, Rosa Mezzina, i curatori della mostra Anna Laura Trombetti Budriesi e Ortensio Zecchino, i gestori della concessione Tommaso Morciano e Lorenzo Zichichi.
  • Castel del Monte - PugliaCastel del Monte
    1Strada Statale 170 - Andria

    Castel del Monte è situato lungo la strada statale 170, nel Parco dellAlta Murgia. Città attigue a Castel del Monte sono, in ordine crescente, Andria (a soli 18 km), Corato e Ruvo (21 km) ed infine Minervino Murge (24 km).
    Scheda: Scoprire e visitare Castel del MonteHotel nei dintorni

  • Castello Svevo di TraniCastello Svevo
    2Piazza Re Manfredi - Trani

    Non solo importante per la sua storia, che lo vede legato all'immagine di Federico II di Svevia in un progetto che prese avvio nella prima metà del '200, il Castello Svevo è anche rilevante nella nostra attualità, in quanto sito in cui hanno luogo i "Dialoghi di Trani", rassegna che unisce scrittori, giornalisti, editori, politici e attori in manifestazioni in cui su tutti e tutto vince la cultura. Spazi dedicati alla danza si susseguono ad altri rivolti al teatro o al cinema, in momenti di incontro e confronto da apprezzare e di cui essere orgogliosi. All'interno del Castello si possono ammirare vasi risalenti al periodo medievale all'interno di un museo piccolo, ma assai suggestivo.
    Telefono +39 0883 506603
    Aperto 8.30-19.00. Ingresso a pagamento.
    Scheda: Castello Svevo di TraniHotel nei dintorni

  • Castello Svevo di BariCastello Svevo
    3Bari

    Fu il nonno di Federico II di Svevia, il re normanno Ruggero II, a volere la costruzione di questo castello. Distrutto parzialmente nel 1156 da parte di baresi stanchi delle costanti lotte contro i normanni, fu ristrutturato nel 1233 da parte dell'imperatore di Svevia, ed arricchito di nuove linee e geometrie, ed alleggerito grazie alle finestre nelle torri. Il vestibolo si impreziosisce con una volta a crociera e capitelli tra loro assai variegati, come quelli con le firme di chi li ha scolpiti, quelli con rappresentazioni islamiche, o quelli con gli elmi dei legionari romani. La presenza sveva tra le mura del castello si percepisce dall'archivolto del portale, nel quale appare un'aquila che stringe vittoriosa tra gli artigli la sua preda, simbolo federiciano per eccellenza, presente in varie sue costruzioni. Fu proprio in questo castello che la tradizione vuole sia avvenuto l'incontro di Federico di Svevia e il frate Francesco d'Assisi, incontro che avrebbe provato all'imperatore la reale e sentita religiosità del santo. Il suo percorso di trasformazione in una vera e propria residenza raggiunge il culmine con Isabella d'Aragona e la figlia Bona Sforza, futura regina di Polonia, nel XIV secolo: il castello è ora capace di accogliere la corte, ospitando letterati, artisti, musicisti o filosofi; il cortile si carica di bellezza con una scalinata a doppia ala, ancora oggi esistente. E' proprio sotto la rampa destra di tale scalinata che oggi si organizzano le tre sale della Gipsoteca: una, ancora in fase di restauro, conterrà diversi documenti inediti, quali una lastra fotografica del palazzo ormai inesistente di Federico II nel foggiano; le altre due si incontrano, invece, calchi in gesso dei particolari dei più importanti monumenti appartenenti ad un enorme arco temporale che dal Medioevo si estende fino alla prima metà del '900. Il fossato che lo circonda fa ben comprendere l'originaria funzione militare e difensiva del castello.
    Telefono: +39 080 5286210.
    Aperto 8.30-19.00 tranne il mercoledì. Ingresso a pagamento.
    Scheda: Castello di BariHotel nei dintorni

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