Panorama della Murgia pugliese
Panorama della Murgia pugliese
Parco dell'Alta MurgiaPuglia

Tra masserie e jazzi

Una ricchezza dal valore incalcolabile per il territorio delle Murge. Gli jazzi si sviluppano in particolare sulle superfici di Gravina, Altamura e Garagnone

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L'uomo ha contribuito a rendere ancora più singolari i paesaggi dell'Alta Murgia, traducendo in possibilità la perfetta interazione ed integrazione tra naturalità ed artificiosità, aggiungendo la verticalità di strutture in pietra all'orizzontalità delle sconfinate estensioni delle superfici. Se la presenza umana si rileva già in epoche assai primitive, è quando il territorio viene assoggettato dai popoli stranieri, a partire dai Normanni, spingendoci fino agli Aragonesi, che questa esplode nella sua potenzialità creatrice, impreziosendosi di chiesette petrose, tra le quali vanno menzionate le più rilevanti, quali San Michele delle Grotte e Madonna della Stella, le cui pareti sono state solleticate dai celebri pennelli di artisti come Jesce, Fornello o Pisciulo. L'area fu calpestata da e divenne luogo di stanziamento per pastori erranti e monaci che vivificarono ed arricchirono quei luoghi un tempo assopiti.

E', dunque, il periodo che si estende durante i secoli IX e XIV che favorisce l'arricchimento del territorio murgiano, con il concepimento del Castel del Monte, del Castello del Garagnone e del Castello di Gravina, per citarne i più importanti. La nascita di tali strutture storicamente ed artisticamente assai rilevanti è accompagnata dal sorgere di innumerevoli masserie, che fino alla fine dell'epoca feudale hanno costituito il fondamentale mezzo di strutturazione della vita campestre: di proprietà dello Stato, erano i luoghi in cui si coltivavano cereali o allevavano animali e a partire dal secolo XI alcune di queste iniziarono a trasformarsi in villaggi agresti.
23 fotoPaesaggio della Murgia
Castel del Monte e la Murgia di PugliaPanorama della Murgia con Castel del MontePanorama della Murgia con Castel del MontePanorama della Murgia con Castel del MonteTerritorio murgianoParco dell'Alta MurgiaParco dell'Alta MurgiaTerritorio murgianoTerritorio murgianoTerritorio murgianoParco dell'Alta MurgiaCave di bauxite a SpinazzolaCava di bauxite a SpinazzolaCastello del Garagnone a SpinazzolaCostone murgiano a SpinazzolaBosco Fenicia a Ruvo di PugliaFiume Ofanto a Canosa di PugliaLa Rocca di Gravina in PugliaLago di Serra di Corvo a PoggiorsiniMasseria Tremaglie a Gravina in PugliaMonte Savignano a SpinazzolaFiume Ofanto a Canosa di PugliaRocca del Garagnone a Spinazzola
Il definitivo sgretolamento degli stati feudali di fine '800 comportò sostanziali cambiamenti nell'organizzazione della società e dell'economia dell'Alta Murgia, dove le grandi proprietà terrene si frammentarono in piccoli possedimenti, distribuendo il potere da pochi a molti. La conseguente necessità di delimitare i confini di poderi limitrofi implicò la necessità di edificare muretti a secco, che ancora oggi sfilano numerosi sui campi murgiani, divenendone caratteristica di riconoscibilità. Ulteriori sviluppi si registrano a partire dal XV secolo, quando, al fine di tutelare ed evolvere il fervore della vita rustica, sorsero varie strutture, tra cui le "poste", la cui destinazione era la protezione degli animali, specialmente durante l'inverno o le forti tempeste.

Caratteristici del territorio e presenti ancora oggi, gli jazzi concorrono a completare il paesaggio murgiano. Si tratta di edifici che, allo stesso modo delle poste, si espongono a sud in una condizione di pendenza, sovente situate in luoghi centrali per renderle meno visibili ai predoni. Sono preposti all'allevamento degli ovini e solitamente si completano di abitazioni per i lavoratori. Gli jazzi si sviluppano in particolare sulle superfici di Gravina, Altamura e Garagnone e non sono soggetti alla dogana.

Situazione opposta dal punto di vista dei controlli è quella che interessa le masserie, che erano sottoposte a rigide ispezioni doganali. In base alla funzione, alle dimensioni, alla composizione erano tra loro tutte molto diversificate, ma generalmente accomunate dalla presenza di piccole cappelle per permettere celebrazioni e feste religiose che impedissero agli agricoltori e agli allevatori di abbandonare i campi. Le masserie più importanti, quali quella Martucci e Barone, si innalzavano quasi come rocche fortificate e ben difese da mura perimetrali. Come in ogni ambito della vita sociale, l'industrializzazione e lo sviluppo socio-economico della modernità hanno favorito cambiamenti importanti. Per tale ragione oggi molte masserie appaiono abbandonate o hanno cambiato le proprie funzioni, spesso limitandole. Rari, ma non totalmente assenti, sono comunque i casi in cui queste non solo continuano ad essere operative, ma, anzi, sono state anche migliorate, trasformandosi in agriturismi e trattorie, o portando avanti il passato della coltivazione di cereali e dell'allevamento. Ad ogni modo, masserie e jazzi costituiscono una ricchezza dal valore incalcolabile, che rende l'area irripetibile e suggestiva, capace di fondere non solo uomo e natura, ma anche passato e presente.
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