Il restauro del Castello

La bellezza attuale di Castel del Monte è frutto della grandiosità del progetto iniziale, che ne ha definito perfettamente forme e geometrie, ma anche del costante lavoro di manutenzione senza il quale la struttura non potrebbe caratterizzarsi di quel famoso splendore che le ha permesso di esser parte dei patrimonio Unesco. Tra le cause dei progressivi danneggiamenti indubbiamente si ritrovano i fenomeni atmosferici, che, sotto forma di venti energici o penetrante umidità, hanno partecipato al deterioramento dell'edificio, nelle parti esterne quanto in quelle interne. Se a ciò vi si aggiunge la forte escursione termica che caratterizza l'area, appaiono indispensabili le ristrutturazioni che ciclicamente interessano il castello, testimone del crollo di alcune volte.

L'ingegnere Sarlo fu il primo ad occuparsi dell'impermeabilizzazione dell'edificio, la quale avvenne nel 1879 per evitare il danneggiamento del castello a causa delle infiltrazioni, ma anche della costruzione di infissi per le finestre o del lavoro sul pavimento della sala VIII a pianoterra, grazie al quale è venuto alla luce un incantevole mosaico. Risale, invece, al 1928 il passaggio dell'incarico all'architetto Quagliati, che volle avviare la propria opera rimuovendo tutti quei materiali di risulta prodotti da precedenti demolizioni o ristrutturazioni.