Foto storica di Castel del Monte
Foto storica di Castel del Monte
Castel del Monte

Cenni storici su Castel del Monte

La sua costruzione è stata ordinata da Federico II di Svevia nel 1240. Lo Stato italiano, per impedire danneggiamenti lo acquistò all'irrisoria cifra di £ 25.000

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Nel 1996 il Castel del Monte è stato annoverato dall'Unesco tra i monumenti patrimonio dell'umanità. Ma le radici del castello vanno ricercate in un periodo assai più antico, che va storicamente sotto il nome di Medioevo, ed in relazione ad una delle figure più importanti di quell'epoca, quella di Federico II di Svevia, re di Sicilia. Risale, infatti, al 29 gennaio del 1240 la firma a Gubbio da parte di quest'ultimo del decreto che avrebbe ordinato la costruzione di un castello limitrofo al santuario di Sancta Maria del Monte, oggi purtroppo scomparso. In realtà, sebbene questa sia la data del documento indirizzato a Riccardo di Montefuscolo, giustiziere di Capitanata, la costruzione doveva già essere a buon punto, dato che appena sei anni più tardi il figlio di Federico, Manfredi, vi imprigionò all'interno alcuni servi ribelli, mentre da lì a tre anni, siamo nel 1249, nello stesso luogo si sarebbe festeggiato il matrimonio tra la figlia del re, Violante, ed il conte di Caserta, Riccardo.

L'importanza del Castel del Monte va ricercata anche nell'ambito della navigazione. Un libro del 1250 (Compasso de navigare) riporta: "una montagna longa enfra terra et alta, e la dicta montagna se clama lo Monte de Sancta Maria, et à en quello monte uno castello", in un riferimento esplicito al castello, che, a quanto pare, serviva come utile punto di riferimento per coloro che si ritrovassero a navigare nel tratto di mare che si estendeva fra Trani e Barletta. Con la caduta degli Svevi, l'edificio verrà utilizzato da parte di Carlo I d'Angiò come prigione per i figli di Manfredi (Federico, Enrico ed Enzo), quindi, sempre per volontà del nuovo re di Sicilia, a partire dal 1277 ebbero inizio alcuni interventi di rafforzamento, specialmente per quanto concerneva la capacità di controllo sui territori limitrofi.

Fondamentalmente il castello, che assunse l'attuale denominazione solo successivamente al 1495, grazie ad un decreto di Ferdinando d'Aragona, che vi soggiornò prima di essere incoronato re delle due Sicilie e di Barletta, svolse la funzione di prigione, eccezion fatta per alcune occasioni gioiose quali il matrimonio tra Beatrice d'Angiò e Bertrando del Balzo, o quello tra Umberto de la Tour e Maria del Balzo. Dopo essere stato dimora di nobili casate, passando da Consalvo de Cordova ai Carafa, conti di Ruvo nel 1656, le peripezie successive al '700 lo vedono protagonista di deturpamenti e barbarie, asilo per pastori erranti, criminali o rifugiati politici, spogliato di ornamenti e marmi, finchè lo Stato italiano, per impedirne ulteriori ed irreparabili danneggiamenti, lo acquistò nel 1876 all'irrisoria cifra di £ 25.000, praticamente la stessa utilizzata più avanti per realizzare i primi interventi di ristrutturazione e manutenzione della struttura. I lavori più recenti sono degli anni '80, ma è già dal 1928 che questi sono portati avanti in maniera più o meno continua.
Il restauro del Castello Il restauro del Castello Il maniero è stato esposto a progressivi danneggiamenti procurati da fenomeni atmosferici
Le fasi del restauro Le fasi del restauro Al momento dell'acquisto da parte dello Stato, nel 1876, il castello presentava i paramenti murari esterni gravemente deteriorati
Fonti consultate: Stefania Mola - stupormundi.it
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